L'APPUNTAMENTO / QUARTO CAPITOLO


CAPITOLO QUARTO

L’appuntamento

Domenica mattina, ore dieci, Red si sveglia, doccia, strigliandosi per bene, colazione con caffè latte inzuppando i golosi  biscotti Bucaneve e infine lavaggio denti. Si ritorna in cameretta, spalanca le porte dell’armadio e con fare dubbioso inizia ad adagiare sul letto il meglio del suo abbigliamento e riflettendo pensa:
<<Jeans Wanpoom, una sottomarca, no questi non vanno bene, i fighi indossano i Wrangler o i Lewis, meglio questi bianchi di cotone, ben attillati fino al ginocchio e poi una grande zampa di elefante, cintura piccola di pelle nera che sfila bene tra i passanti e con la fibbia a forma di  “R” maiuscola, l’iniziale del mio nome. Adesso devo scegliere la maglietta, beh senza dubbio quella nera attillata. Il problema  sono le scarpe! >>
Questo è l’assillo di Red per quasi tutta la mattina, le scarpe. Non possedeva belle calzature, però Peppe si. Allora si mette ad aspettare ansioso il fratello che è andato a fare colazione con gli amici al bar.  Finalmente il fratellone arriva e Red non gli da neanche il tempo di entrare che lo assale e inizia a tormentarlo con la richiesta:
<< Per favore mi presti i tuoi stivaletti neri, quelli con la cerniera e il tacco, sai oggi ho un appuntamento, troppo, troppo importante >>
Peppe lo guarda fisso negli occhi e con quel sorrisetto da sbruffone risponde:
<<Io ti do l’onore d’indossarli, ma se solo gli farai una righetta, lavorerai tutta l’estate per ripagarmeli, perché quelli li ho fatti fare su misura a Vigevano.>>
Peppe lavora già da tempo e guadagna abbastanza bene e può permettersi certe cose.
 Red, saltando per aria, sfodera un sorriso smagliante e abbraccia il sorpreso fratello che non capisce tutta questa euforia.
Divora l’ottimo pranzo domenicale di mamma, lasagna e bistecca impanata con patate fritte, senza però rifocillarsi troppo e salutando velocemente la famiglia si dirige al bagno per spruzzarsi un po’ di dopo barba di papà e sistemarsi la bella e folta capigliatura rosso mogano. Ecco adesso l’aquilotto può prendere il volo. Scende in garage afferra la bicicletta, marca Bianchi, regalatagli da babbo l’anno precedente per essere stato promosso, è di seconda mano, ma in ottimo stato.
 Mentre si avvia ai giardinetti della stazione, dove lo aspetta Carlo con il suo motorino Motom di sole tre marce a mano, rosso fiammante, Red ha un solo pensiero: “ Sarò capace di farlo?”

Carlo è seduto sulla panchina delle quattro querce fumando una sigaretta, c’è solo lui, è ancora presto sono le 14, gli altri ragazzi della combriccola arriveranno più tardi.
<< e allora sei preparato al tuo appuntamento galante?>> gli domanda Carlo.
<<veramente non lo so, ho le gambe che tremano e più penso a quello che devo fare e più tremano insieme a tutto il resto del corpo>>. Tutti gli amici sapevano che per Red è la prima volta, ormai lo avevano sgamato.
<<non preoccuparti, è facile come fumare una sigaretta>>
<<bella roba, la prima volta che ho fumato, quasi muoio!!>>
Carlo accende il suo bolide rosso, ingrana la marcia, Red monta sulla sua Bianchi, si aggancia al braccio dell’amico e via si parte.
Alla folle velocità di 30 km/h, percorrono la breve distanza che separa la città  dal paesino di Lory.
Eccoci arrivati, Carlo da una botta sulle spalle all’emozionato Red e sorridendo gli dice:
 << Auguri>>
<<Perfetto, sfiga assicurata>> pensa il Rosso facendo una smorfia di abbattimento. Ma  tempo per pensare non c’è, così si incammina verso la villetta. Arrivato, si nasconde dietro un albero e sbircia per vedere se la ragazza esce dalla casa. Mentre osserva lo chalet di due piani, la vede da una delle finestre più alte, si sta spazzolando i capelli, è bellissima. Anche lei lo vede e con un sorriso smagliante gli fa un cenno come per dirgli di attendere che sta arrivando. I battiti cardiaci tornano ad essere accelerati, ma la felicità è tanta che neanche si accorge del tamtam proveniente dal petto. Dopo pochi minuti la vede uscire dal cancello in compagnia di uno splendido cane Collie, con il dito indice lei gli indica di avvicinarsi e Red, con passo sicuro la raggiunge. Si avviano verso i campi adiacenti, molte gemme sono fiorite e i prati sono colmi di fiori di campo gialli, viola e bianchi, il sole splende, non si potrebbe chiedere cornice migliore per questo evento.
Giunti in una scarpata nascosta dove scorre un rigagnolo d’acqua, i due giovani si sdraiano supini e iniziano ad osservarsi. Red prende l’iniziativa e comincia ad accarezzare dolcemente il volto di Lory.
È una ragazza riservata, timida, usa poco la voce, però parla molto con gli stupendi occhi, di un colore grigioverde a cui fa da cornice una fantastica capigliatura castana formata da leggere ciocche.
 Le due bocche iniziano a intrecciarsi senza troppi convenienti, Red, per non far capire che per lui è la prima volta, lascia scivolare lentamente le mani sui seni, sui fianchi e per ultimo fra le gambe. Torna indietro sulle ginocchia, aggancia con il mignolo il bordo della gonna e la tira verso l’alto lambendo con il resto delle dita la setosa pelle delle cosce.  Quando la mano arriva al famoso Triangolo, di cui aveva tanto sentito parlare dagli amici, il cuore riprende quel furioso palpito. Questa volta usa tutta la mano per entrare dall’alto degli slip, Lory  non sorride come prima, sembra assente, però lascia proseguire l’esplorazione. Quando i polpastrelli sfiorano quel folto bosco, iniziano a danzare su e giù senza sapere esattamente cosa fare. Poi d’improvviso tastano due labbra e iniziano a giocare con esse. La giovane donna intuisce l’imbarazzo dei movimenti, allora pensa che sia meglio dargli un aiuto, fatto sta che in pochi attimi si ritrovano tutti e due con le parti basse a nudo. Red, che come scuola ha avuto solo qualche suggerimento da amici poco esperti e da alcune foto sbirciate su qualche rivista nella bottega di papà, ma senza alcun suggerimento sul da farsi, si posiziona sulla ragazza e inizia un movimento altalenante, senza sapere bene cosa stia facendo. L’azione sconsiderata, dopo alcuni minuti, inizia a stancare il povero ragazzo che non riesce a penetrare. Lory, capita la situazione, lo scosta e inizia a baciargli il membro sino al godimento, e mentre si rivestono, la giovane lo rincuora dicendogli che non è colpa sua, anche lei  non è esperta, spiegando che qualche tempo prima, un uomo di circa vent’anni più vecchio, l’aveva sedotta e fatta diventare donna, così si diceva a quei tempi.
I giovani si salutano, con la promessa di rivedersi e riprovarci.
Red sale sulla sua bicicletta e con una pedalata lenta, si avvia verso casa, i lacrimoni scendono a frotte, la testa è china verso il basso e nota anche gli stivaletti nuovi di Peppe infangati e ridotti veramente male.
<< e chi lo sente, mi darà un sacco di botte e in più devo spiegargli che sono impotente>> Red ripete questo pensiero nella sua mente con ossessione.



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