LA PORTA DEL PARADISO / CAPITOLO SESTO


CAPITOLO SESTO

LA PORTA DEL PARADISO

Non serve raccontare come Red passa il resto della giornata e della mattina dopo a scuola, direttamente sulle nuvole come fossero un soffice materasso dove arrotolarsi e amoreggiare con la sua bella.
Alla fine delle lezioni, vorrebbe andare davanti alla scuola di Lory, ma riflettendo pensa:
<<No, meglio non andare, potrei sembrare appiccicoso e poi potrei incontrare anche Roby e dovergli raccontare il fattaccio, no meglio che vada a casa direttamente, intanto le tre arrivano in fretta>>. Anche se è consapevole che saranno ore lunghissime di attesa.
Alle 14.15 si avvia alla stazione, questa volta a piedi, vestito casual, con jeans, maglietta bianca Fruits of the Loom e scarpe da tennis Superga. Arrivato, si siede sul muretto della stazione e si accende una sigaretta, che termina in pochi minuti, perché le boccate, dalla tensione dello stato d’animo, hanno la potenza di un aspirapolvere.
Alle 15:07 uno sciame di persone esce dalla galleria del secondo binario, Red con lo sguardo attento cerca di individuare la bella chioma di Lory, ma quando meno se lo aspetta, le appare davanti, sembra una diva del cinema, gonna bianca appena al disopra delle ginocchia, tutta plissettata, camicia a fiori di seta e un paio di occhiali da sole enormi con una forma esagonale, sul momento le ricorda lo stile di Mina, la famosa cantante e show girl,  in effetti sembra più adulta dei suoi tredici anni.
Lo abbraccia dolcemente e gli da un bacio sulla guancia, e poi inclinando  un po’ la testa da un lato, abbozzando un sorriso ammagliante gli chiede:
<<Vogliamo andare, non vedo l’ora di vedere questa garçonnière.>>
<<Certamente, andiamo, vuoi per caso prendere un gelato prima?>>
Risponde Red, sperando in una replica affermativa, così si sarebbero fermati al bar Garden, dove normalmente si riuniva con gli amici, e avrebbe potuto sfoggiare quel gioiello del Nilo.
Ma purtroppo, la fanciulla le dice di no, che magari lo avrebbero preso al ritorno.
Dopo una camminata di una quindicina di minuti attraverso il centro città, arrivano davanti all’edifico, si soffermano davanti alla porta, lei non commenta la scritta dei Doors, però fissa intensamente gli occhi di Red, come per dirgli << cosa aspetti ad aprire>>
Infatti il Rosso è incantato davanti a tanta bellezza, ma si riprende e apre frettolosamente l’entrata del Paradiso.
A Red sembra di fluttuare nell’etere, sono giovani bellissimi e profumano di fresco. La stanza è addobbata di posters raffiguranti gruppi rok e donne nude, due pareti sono tappezzate da contenitori di  uova per insonorizzare e poter ascoltare la musica ad un volume alto, il letto è senza struttura, ovvero un materasso sul suolo, però le lenzuola sono pulite e fragranti, l’illuminazione è composta da una lampadina al centro del soffitto e un’atra in un abat jur posizionato sopra una cassetta della frutta dipinta a mano di verde, anche le stesse lampadine sono tinteggiate a mano di un rosso cherry.
I due adolescenti, girandosi le spalle per la timidezza, iniziano a togliersi i vestiti, rimangono solamente con la biancheria intima. Lory si adagia sul letto, Red accende il giradischi e appoggia sul piatto un long playing di Claudio Baglioni, “Gira che ti rigira Amore bello”, il volume basso, il giusto per creare atmosfera. Poi lentamente anche lui si sdraia sul letto, tutti e due contemporaneamente si infilano sotto le lenzuola di satin di color nero. Questa volta Red si sente sicuro e rilassato. Inizia a mettere a frutto tutti gli insegnamenti, il resto lo lascio alla vostra immaginazione, solo dico che il piccolo Rosso Malpelo in quel giorno, diventa un ometto e il mondo inizia ad apparirgli differente, forse solamente più splendente.




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