ALLA SCOPERTA DEL SESSO / TERZO CAPITOLO




CAPITOLO TERZO

Alla scoperta del sesso.

L’infanzia di Red scorre piacevole, senza traumi, con tanti amici e divertimenti all’interno di una famiglia, sino ad allora, spensierata e felice.
Quando però arriva alla pubertà, Pelo Rosso, inizia  a farsi mille domande, deve ancora individuare cosa vorrà essere da grande. Quando sente parlare i suoi amici e compagni di scuola, sembra che tutti abbiano le idee ben chiare, per esempio c’è chi vuole fare il meccanico, il panettiere, l’astronauta, etc. Lui  non sa proprio cosa vorrebbe essere da grande, un giorno una cosa il giorno dopo un’altra, però si sa benissimo che le piace da morire il calcio e soprattutto le ragazze.
Una mattina di primavera del 1974, all’uscita di scuola, si incontra con Roby, un suo compagno della squadra di calcio.
Roby gli chiede:
<< Hai già fatto sesso con una ragazza?>>
Red, preso alla sprovvista e preso dal suo ego, risponde:
<< certo!>>non è assolutamente vero.
Il compagno:
<< allora se vuoi ti faccio conoscere una mia compagna di scuola, che ci sta.>>
Red, super eccitato:
<<cavolo si, quando?>>
Roby:
<<domattina le parlo e ti combino un appuntamento,all’uscita di scuola ci vediamo qua, alla stessa ora ciao>>
Anche Red saluta, non facendo trasparire la grande euforia che le cresce dentro. E camminando verso casa, non riesce a pensare ad altro:
<<finalmente, dopo mille limonate e toccatine è arrivato il momento>>
 Però cresce anche l’angoscia:
<<sarò all’altezza della situazione? Ma si, che vuoi che sia lo fanno tutti, vuoi che non riesca io>>
Durante tutto il giorno è un’altalena di emozioni positive e negative, sembra di essere sulle montagne russe. Anche la notte è un dormiveglia pieno di pensieri al dir poco assurdi:
<<cosa dovrò fare? Baciarla, toccarle i seni e poi in mezzo alle gambe? Dovrò parlare, dirle parole dolci come nei film? No sarà meglio che sto zitto. E se non mi piace? Non so neanche che faccia abbia e se fosse brutta e non mi venisse duro, che figura di cacca.>>
Dopo una notte insonne, Red si prepara per andare a scuola e anche se non ha dormito bene, si sente forte come un leone, non credo abbia mai avuto tanta voglia di andare a scuola.
Entrato in classe, gli si ferma per un attimo il cuore perché gli viene in mente che oggi è mercoledì, per cui c’è un’ora in più, quella di applicazione tecniche.
<<cosa faccio adesso? Roby non mi aspetterà, non posso avvisarlo!>>
Fu così che pensando, pensando gli si accese la lampadina della super idea:
<<mi faccio una giustificazione sul diario e faccio la firma di papà, l’ho già fatto per fare “chiodo”ed è andata bene.>>
Suona la campanella, iniziano i quindici minuti della ricreazione, il momento adatto per prendere il diario e nascondersi in un angolo del corridoio del secondo piano, il piano dei maschietti, al terzo c’erano le femminucce, invece Roby andava in una scuola media dove c’erano le classi miste, che fortuna. Trovato il posto giusto dove non mi vedessero i professori, vicino all’entrata dei bagni c’era un armadietto che usava il bidello come ripostiglio e se ti accovacciavi al lato, non ti notava nessuno. Con mano decisa Red inizia a scrivere la menzogna: che sarebbe dovuto uscire un’ora prima per andare ad accompagnare la nonna dal medico, e con la stessa decisione, senza neanche tremare un po’, elabora la firma falsa di papà Sasà.
Il professore, guardando il diario, annuisce e libera Red dalla lezione. Adrenalina e ormoni fuoriescono da tutti i pori, correndo verso l’altra scuola, si blocca di colpo, torna su i suoi passi e cerca di specchiarsi sulla vetrina della panetteria per ricomporsi e aver il miglior aspetto possibile, e poi riprende la corsa per non arrivare tardi all’incontro. Da lontano già intravede Roby insieme una ragazza.
<<è bellissima!!>> pensa, spalancando la bocca come una Cernia in procinto di mangiare, ma immediatamente si risistema e assume la postura del super figo impassibile, mentre il cuore è a novemila giri, come una Suzuki 380. Arrivato accanto ai due coetanei, accenna un sorriso, però senza mostrare i denti, ossia ….da super figo.
Roby, molto velocemente, fa le dovute e presentazioni e si allontana dicendo che deve andare a casa veloce. Lory, questo è il nome dell’affascinante fanciulla, sorride e domanda:
<<mi accompagni alla Stazione?>>
<<certamente, con molto piacere>> risponde Red.
Cosicché, la ragazza lo afferra dolcemente per mano e i due giovani si incamminano iniziando a conversare per conoscersi meglio. Arrivati a destinazione si salutano con un bacetto sulle guance e si danno appuntamento per il pomeriggio  del giorno dopo, che era una domenica di primavera, davanti a casa di lei.
Corre, corre veloce, il precoce ragazzotto, percorre i tre chilometri che lo separano da casa, imitando Mennea, nuova stella della velocità in quei primi anni settanta. Però, arrivato davanti al portone di casa, completamente bagnato di sudore e con i libri di scuola che sgualciti dallo stesso, cadono a terra sfilandosi dalla cintura militare che li teneva insieme, gli sorge un dilemma: << come arrivo in quel paesino, di domenica c’è solo un treno al mattino e uno alla sera? E se vado in bicicletta arriverò fatto come uno straccio.>>
Riflesse tutto il giorno, affinché: << ideone, vado da Carlo, l’unico amico che già possiede un motorino e gli chiedo se mi tira fino li e poi torno pedalando. >>
Nel pomeriggio, incontratosi con il gruppo di amici,  chiede a Carlo se sarebbe stato disposto ad accompagnarlo, il quale accettò per la modica cifra di un paio di sigarette.





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